Il lutto e la cura: i quaderni botanici di Madame Lucie

Dall’ articolo scritto per di Hermes Magazine

In questi ultimi mesi mi sono imbattuta nella lettura di molti libri, ma quello che piu mi ha colpito, è stato: I quaderni Botanici di Madame Lucie  scritto da Mélissa Da Costa. Un libro che celebra la rinascita, ma soprattutto ci invita a non dare mai per scontato il “tempo del dolore”.

 I quaderni botanici di Madame Lucie

Amande Luzin, trent’anni, varca la soglia della casa che ha affittato nelle campagne francesi dell’Auvergne, lasciandosi alle spalle una vita, o meglio più vite, ed un’estate chiassosa e colma di di colore e di infinito e straziante dolore. Non c’è il sole nella sua vita, dal 21 giugno, il giorno del solstizio d’estate, e ad accoglierla, simili ad una benedizione, in quella casa, sperduta, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un vero e proprio rifugio. È qui, sola con se stessa lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte tragica ed improvvisa di suo marito Benjamin e della bambina che portava in grembo.

Quaderni
IL SILENZIO DEL DOLORE

Ed è proprio nel suo silenzio del suo torpore che ricomincia la sua rinascita. Ed è proprio in questa casa sconosciuta, che si trova a leggere i quaderni ed i diari della proprietaria. E scopre che in quei quaderni c’è racchiusa la sapienza di chi sa coltivare piante e vita… Così Amande, a poco a poco, riuscirà a farsi sempre più coraggio. E a tornare a vivere.

Lascia entrare, condividi, celebra e lascia andare

Queste parole sono scritte nella cucina della casa dove Amande si è trasferita. Le scrive e le appende sul frigorifero, con un post- it ogni volta che fa un passo avanti, anche solo minimo, verso la rinascita. La sua nuova esistenza dopo aver perso in un sol colpo l’amore della sua vita e la piccola Manon, per una tragica fatalità. Un libro che passa un messaggio chiaro: “diamo tempo al dolore” perché ne abbiamo bisogno.

i quaderni
Aujult, Pinterest.

La cura

Niente giorni, niente date, niente scadenze, niente incombenze precise. Ho bisogno di libertà. Solo un foglio bianco che mi ricordi il mio obiettivo, la ragione che mi spinge a fare un passo avanti. Il problema è che non ho ancora deciso quale possa essere.

Tutto comincia proprio dal dolore, quello che Amande prova, ma che ognuno di noi più o meno ha sperimentato: quello di una perdita improvvisa. E allo stesso tempo quella grottesca situazione in cui tutti ti stanno vicino, ma tu vuoi solo chi non ci potrà più essere. E allora “gli altri” mica li senti.

La resilienza

Tu vuoi solo trovare pace con te stesso e cercare al di fuori della “vita normale” quello che hai perso. Ecco tutto comincia, proprio da questi punti. Ed è qui che provi, a sopravvivere. E se non cerchi una ragione, è lei che trova te. E lo può fare i milioni di modi: una farfalla, un raggio di sole, un gatto che cerca le tue attenzione, un racconto lontano, una pianta di cui prendersi cura, un albero con cui parlare. Amande, tuttavia, rinasce, e permette alla vita di ricominciare a farsi sentire dalle finestre sbarrate, fino al giorno in cui compirà un’azione di grande impatto.

La vita che va avanti

I quaderni di Madame Lucie è un libro che sottolinea molto il bisogno di frenare di fronte ad un grande trauma. Il bisogno di fermarsi, di non forzare le cose, ma di lasciare che il tempo scorra. Le ferite? No, quelle non guariscono, restano e fanno anche un male cane, ma nonostante tutto, segnano che nella nostra vita, quella cosa, quella persona, quella situazione è accaduta per davvero.

Credo che in fondo l’amore che proviamo per una persona si misuri da questo… dalla quantità di dettagli insignificanti che collezioniamo con cura su di lei.

E ci ha lasciato anche un pezzo di noi. Un libro che ha nelle sue pagine tanto dolore, ma anche una grade forza, che esce nei momenti, definiti “insignificanti” da molti, ma che, successivamente sono quelli che fanno davvero la differenza. Pertanto, lo consiglio spassionatamente a chiunque si sente in dovere di giustificare il tempo del suo dolore. Queste pagine vogliono proprio farvi comprendere il contrario: che per il dolore non esiste tempo.

Balleremo entrambi con passo maldestro e con il cuore a pezzi, ma non saremo tristi del tutto, Ben, perché non saremo soli. Con noi ci sarà il nostro amore per te, un amore da morire, ma soprattutto un amore da vivere, ancora e per sempre, per fare onore alla luce che hai lasciato dietro di te…